Maiali al limite, anche quelli del prestigioso prosciutto di Parma. A lanciare l'allarme per le condizioni igieniche e veterinarie in sei diversi allevamenti italiani della provincia di Brescia, Cremona e Mantova, e con quattro di questi che forniscono le carni per uno dei gioielli della nostra gastronomia, è il gruppo animalista Eurogroup for Animals e dalla Lega Antivivisezione a cui fa da eco l'Intergruppo benessere animale del Parlamento europeo.
Applicare direttiva Ue sui suini
Si tratta di una "ben documentata mancanza di applicazione della direttiva Ue sui suini", attacca infatti l'eurodeputato danese Jeppe Kofod del gruppo S&D e presidente del gruppo di lavoro sui maiali dell'Intergruppo benessere animale. "E' un esempio lampante dell'inerzia nazionale e dei regolatori dell'Ue quando forti interessi economici si scontrano con il benessere degli animali - prosegue Kofod - non ci sono scuse per aspettare più a lungo, questo tipo di pratiche devono cessare al più presto". In particolare Eurogroup for Animals denunciava le condizioni igieniche e veterinarie riscontrate in queste sei strutture di allevamento intensivo della Pianura padana.
Le ispezioni a tappeto della Corte dei Conti Ue
A gennaio la Corte dei conti Ue ha lanciato una serie di ispezioni a tappeto in Italia, Germania, Francia, Polonia e Romania proprio per verificare le condizioni di vita degli animali di allevamento e il rispetto della normativa comunitaria sul benessere animale.