Le autorità russe hanno aperto un'inchiesta sull'esplosione dell'auto che ha causato la morte di Darya Dugina, la figlia 30.enne dell'ideologo Aleksandr Dugin, vicino al presidente Vladimir Putin. Lo riferisce la Tass, che cita il Comitato investigativo della Federazione Russa. Secondo le autorità, l'esplosione sarebbe stata causata da un ordigno piazzato nell'auto. Darya Dugina sarebbe morta sul colpo. Le autorità della direzione investigativa per la regione di Mosca hanno aperto un procedimento penale sull'omicidio. L'ipotesi che prevale al momento è che il vero obiettivo dell'attentato fosse lo stesso Aleksandr Dugin, ma l'uomo all'ultimo momento non è salito sulla stessa auto della figlia, salvandosi. Ultranazionalista e conservatore, Aleksandr Dugin si è sempre detto nemico dei principi liberali. Figura controversa anche in Russia per le sue posizioni di estrema destra, nel 2014 - riporta Russia Today - venne licenziato dall'Università statale di Mosca dopo il suo appello a uccidere gli ucraini. Per queste sue posizioni è stato colpito dalle sanzioni americane già nel 2015. La figlia Darya, che recentemente era diventata un personaggio televisivo, era notoriamente sostenitrice delle teorie del padre.
"Se la pista ucraina" dietro l'omicidio verrà confermata dagli inquirenti, allora si tratterà di terrorismo di Stato da parte di Kiev". Lo ha scritto sul suo canale Telegram la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, invitando comunque ad attendere i risultati delle indagini. Diversi dirigenti russi filo-Cremlino stanno accusando Kiev di aver commissionato l'omicidio. Lo scrive il Guardian. Il leader dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk, nel Donbass, Denis Pushilin, ha apertamente accusato l'Ucraina. Pronta la smentita da Kiev. "L'Ucraina non ha nulla a che fare con l'omicidio della figlia di Dugin". Questa la secca dichiarazione di Mykhailo Podolyak, principale consigliere del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Lo riporta il Kiev Independent. "Non siamo uno Stato criminale, a differenza della Russia, e sicuramente non uno Stato terrorista", ha detto Podolyak alla Tv nazionale. Sul piano militare, il Ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, ha ribadito che i tentativi di isolare la Russia sono falliti. “E’ quasi impossibile ottenere l'isolamento del nostro Paese, perché siamo la più grande potenza nucleare, il più grande Paese in termini di estensione territoriale", ha dichiarato il ministro in un'intervista al canale televisivo Rossiya-24 di cui sono state diffuse alcune anticipazioni.
Sembra intanto funzionare l'accordo sul grano raggiunto settimane fa con la mediazione di ONU e Turchia. Quattro navi cargo che trasportano in totale 33.300 tonnellate di prodotti agricoli hanno lasciato i porti ucraini di Odessa, Chernomorsk e Yuzhny. Lo fa sapere il ministero della Difesa turco. Le navi sono tutte dirette in Turchia. Trasportano 14.000 tonnellate di barbabietola da zucchero, complessivamente 9.300 tonnellate di olio vegetale e 10.000 tonnellate di grano. La loro partenza è stata approvata dal Centro congiunto di coordinamento.
Delio Dessardo