La Russia non è più un partner strategico della Nato, ma "rappresenta la più grande minaccia diretta alla sicurezza dei paesi membri dell'Alleanza Atlantica e alla pace e alla stabilità nella regione euroatlantica". Questo il nuovo concetto strategico della Nato, approvato ieri al vertice di Madrid.
Il segretario generale, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che diversi leader, tra cui quelli di Germania, Olanda e Norvegia, hanno annunciato ulteriori aiuti militari all'Ucraina. È stato inoltre approvato un pacchetto completo di aiuti a Kiev.
Alla luce dell'aggressione russa, la Nato sta ridimensionando anche la sua posizione di difesa e deterrenza, che comprende il rafforzamento della presenza di effettivi nei paesi orientali dell’Alleanza, attrezzature preinstallate e unità per operare in una particolare area in un altro paese.
Stoltenberg ha però sottolineato che per aumentare le capacità sarà necessario aumentare anche le spese di bilancio per la Difesa. Gli stati membri si sono impegnati a rispettare l'impegno di destinare alla Difesa almeno il 2% del Pil. Tra i paesi più lontani dall'obiettivo la Slovenia con l'1,2% del prodotto interno lordo destinato alla Difesa. Secondo il premier, Robert Golob, un piano per raggiungere il 2% può essere pronto entro 6 mesi. Per quanto riguarda l'adesione di Svezia e Finlandia all'Alleanza Atlantica, Golob ritiene che - nonostante l'opposizione della Sinistra - la conferma del protocollo non dovrebbe rappresentare un problema e dovrebbe essere effettuata già prima della pausa estiva.
I leader dei paesi membri della Nato hanno infatti invitato ufficialmente Stoccolma e Helsinki ad aderire all'Alleanza e concordano sulla firma del protocollo di adesione, che ora deve essere ratificato da tutti gli stati membri.
La Russia "risponderà in caso di schieramento di basi Nato in Svezia e Finlandia", ha commentato intanto il capo del Cremlino, Vladimir Putin, che non esclude future tensioni nelle relazioni con Helsinki e Stoccolma.
E. P.