Inizialmente Parigi si era offerta di sostenere la supervisione dei nuovi gasdotti offshore da parte dell'Unione europea, una mossa che avrebbe potuto far saltare i negoziati tra Berlino e Mosca. Il nuovo accordo raggiunto stabilisce che questo ruolo sia ricoperto dal territorio ovvero mare in cui si trova il primo punto d'interconnessione, in questo caso la Germania. Alla riunione degli ambasciatori dell'Unione europea, la Francia aveva preso le distanze dalla posizione di Berlino che si era espressa a favore di una proposta di revisione del Pacchetto Energia che permetterebbe di estendere al gasdotto in costruzione nel Mar Baltico le regole del mercato unico sull'import di gas, volte ad assicurare equità e trasparenza nell'Unione. Secondo le fonti, Parigi vorrebbe garanzie per la sicurezza dell'Europa e la stabilità dell'Ucraina. North Stream 2 si confronta con l'opposizione di diversi paesi dell'Europa centrale e orientale e degli Stati Uniti, perché accresce la dipendenza energetica europea nei confronti della Russia. Al contempo il progetto minaccia l'approvvigionamento degli acquisti europei di gas attraverso l'Ucraina. Dal canto suo, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha assicurato che il gasdotto è un progetto di grande rilevanza economica che assicurerà forniture di gas più affidabili e convenienti.

Maja Novak

Foto: EPA
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