Gorizia e Nova gorica mai così vicine. Un incontro simbolico dal quale è emersa la sincera stima, forse addirittura l'amicizia, tra i due presidenti, Sergio e Borut come ormai si chiamano anche in pubblico.
Un'atmosfera cordiale, guastata in parte dal diverso modo di rapportarsi con i propri cittadini da una e dall'altra parte del confine. Se a Nova Gorica i due capi di stato si sono immersi tra la gente, ricevendo il benvenuto dai “novogoričani” e dai goriziani che avevano attraversato il confine; a Gorizia la visita ha rischiato di svolgersi in un clima surreale con il centro blindato e i negozi chiusi. Una situazione imposta dagli altissimi standard di sicurezza del Quirinale, ci hanno detto dal Comune di Gorizia, che fortunatamente ha visto un allentamento davanti alla richiesta di un gruppo di cittadini italiani e sloveni, che nonostante i divieti si erano appostati in lontananza sperando di vedere i due capi di stato. Probabilmente anche per calmare le critiche, che stavano piovendo sui social, le persone sono state fatte entrare nell'area riservata alla stampa, potendo così vedere da vicino Pahor e Mattarella.
Il timore era anche che ci potessero essere contestazioni da parte di manifestanti No Green pass, che sui social avevano annunciato proteste, che poi in realtà non ci sono state. Qualche contestazione contro il GVT è stata portata avanti invece da una decina di manifestanti sloveni che hanno espresso il loro disappunto con cartelli proprio a ridosso del tendone di piazza della Transalpina, non causando però nessun disagio.
Barbara Costamagna