Opinione pubblica divisa in Slovenia dunque riguardo alla nomina di Janez Lenarčič a Commissario per la gestione della crisi. Una sfera che i partiti all’ opposizione ma anche alcuni partner della coalizione governativa ritengono irrilevante vista la limitata disponibilità finanziaria, un miliardo di euro circa, e ininfluente per quanto riguarda gli interessi nazionali. Sono in tanti a stigmatizzare la decisione del premier Šarec di promuovere un eurocrate piuttosto che un politico di razza. A Lenarčič, negli ultimi tre anni ambasciatore di Lubiana presso l’UE, gli oppositori imputano di non aver saputo gestire al meglio il caso legato all’ arbitrato sui confini ed altre questioni legate alla Croazia come quella della tutela del terrano. D’ altro canto il premier Šarec rileva che l’incarico ottenuto da Lenarčič è importante e ambizioso. Il capo del governo avrebbe inoltre espresso qualche perplessità sull’ assegnazione del dicastero democrazia e demografia alla croata Dubravka Šuica visto il non invidiabile livello di democrazia nel vicino paese.
Croazia che invece ha accolto con soddisfazione l’incarico della Šuica, esponente di spicco dell’HDZ, europarlamentare al secondo mandato è stata oltre che deputata al Sabor per diversi anni sindaco di Dubrovnik-Ragusa. Per il premier croato, Plenković l’assegnazione alla Šuica della vicepresidenza della Commissione europea dimostra il ruolo e l’importanza che Zagabria ricopre nell’ UE. (lpa)