Una sentenza della Corte costituzionale polacca si scontra con l'Europa e crea dissidio: la Corte di Varsavia, guidata dalla giudice Julia Przylebska, ha stabilito che alcuni regolamenti dell'Ue sono incompatibili con la Carta dello stato polacco e pertanto determinate disposizioni del trattato di adesione sono incostituzionali. La Corte costituzionale conclude quindi così l'esame del ricorso presentato dal primo ministro, Mateusz Morawiecki, in merito agli ampi e ragionevoli dubbi sulla prevalenza del diritto comunitario sulla Costituzione polacca.
Immediata la risposta dell'Unione, da tempo impegnata in un duro confronto con il governo polacco per i cambiamenti apportati da Varsavia al suo sistema giudiziario. Varsavia inoltre imputa a Bruxelles di minare l'indipendenza dei suoi giudici. Si tratta di riforme che hanno anche fruttato a Varsavia diverse condanne da parte della Corte di giustizia europea. Inoltre, i problemi relativi allo stato di diritto, hanno fatto sì che la Polonia non e' riuscita ancora a far convalidare il suo piano di risanamento dalla Commissione europea. Uno scontro che potrebbe anche schiudere le porte all'espulsione della Polonia dall'Unione.

Didier Reynders, commissario europeo alla giustizia ha espresso la sua apprensione e dichiarato: "Non vogliamo avere alcuna deroga a questi principi: esiste il primato del diritto comunitario, il carattere vincolante di tutte le decisioni della Corte di giustizia verso qualunque autorità e anche davanti ai tribunali di livello nazionale; è competenza esclusiva della Corte di giustizia europea dichiarare che un atto di un'istituzione dell'UE è contrario al diritto dell'UE". Reynders ha precisato di essere ancora in attesa di esaminare nel dettaglio la decisione che sarà adeguatamente vagliata. Il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, ha rilevato che l'ultima sentenza della Corte polacca non può restare senza conseguenze. "Il primato del diritto Ue deve essere indiscusso" - e proseguito - "violarlo significa sfidare uno dei principi fondanti della nostra Unione. Chiediamo alla Commissione europea di intraprendere l'azione necessaria".


Corrado Cimador


Foto: EPA
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