La Commissaria europea alla salute, Stella Kyriakides, al termine della riunione informale dei 27 ministri ha affermato che si può guardare con più fiducia all’estate, rimanendo in un cauto ottimismo, ma tuttavia non va abbassata la guardia, in particolare sulle varianti. La strategia vincente è quella di stare sempre un passo avanti al virus.
Intanto il Consiglio della UE ha adottato nuove raccomandazioni sulle limitazioni ai viaggi nei paesi terzi. Gli Stati membri hanno deciso di aprire le frontiere per i viaggiatori che hanno completato il ciclo vaccinale mentre per ora sono vietati i viaggi in Europa a chi proviene da paesi con varianti preoccupanti di coronavirus.
Inoltre, i Paesi membri della UE hanno concordato di rimuovere anche alcune restrizioni ai viaggi da Paesi terzi per chi è stato vaccinato con uno dei sieri approvati dall’Unione, nei 14 giorni antecedenti all’arrivo a destinazione.
Si è anche deciso di innalzare il limite dei contagi giornalieri prima di inserire un Paese in lista rossa. Secondo la nuova proposta una nazione rimarrà nella lista verde se per 14 giorni l’incidenza delle infezioni sarà inferiore a 75 casi per 100.000 abitanti. Il precedente limite era di 25 su 100.000.
Vi è inoltre la possibilità, per uno Stato membro della UE, di imporre immediatamente un divieto temporaneo di viaggi in entrata per quei Paesi che dovessero registrare un rapido deterioramento della situazione oppure l’emergere di una nuova forma di coronavirus. Ciò non si applicherebbe però ai cittadini dell'UE, che risiedono da molto tempo sui territori dell’Unione, che potrebbero rientrare dopo un test ed un periodo di quarantena, anche se completamente vaccinati. Tali restrizioni dovranno essere riviste ogni due settimane.
Davide Fifaco