Quello fra Google e le istituzioni europee è stato da sempre un rapporto difficile: la società colosso dell’informatica e la Commissione europea si sono scontrate più volte negli anni passati su temi come la tutela del diritto d’autore, e soprattutto le accuse di evasione o elusione fiscale lanciate a Google da parte dell’Europa, e il 2023 non fa eccezione.
Al termine di un'indagine preliminare avviata nel giugno 2021, la Commissione europea ha infatti ordinato a Google "la cessione obbligatoria" di parte dei suoi servizi pubblicitari online.
Secondo l'Antitrust di Bruxelles, infatti il volume di attività di Google nel settore della pubblicità violerebbe le regole europee sulla concorrenza. La società di Mountain View starebbe abusando del suo dominio nella filiera della tecnologia pubblicitaria, favorendo i propri servizi display, come banner e video, danneggiando concorrenti, inserzionisti ed editori online.
L’autorità europea ha quindi inviato a Google una comunicazione di addebiti, invitando il gruppo a porre fine ai problemi di concorrenza rilevati nel settore, ma la posizione di Bruxelles, ancora una volta, è stata contestata su tutta la linea da Google.
"Non condividiamo – ha detto il vicepresidente di Google per i servizi pubblicitari globali, Dan Taylor - il punto di vista della Commissione europea e risponderemo di conseguenza." "I nostri strumenti di tecnologia pubblicitaria aiutano i siti web e le app a finanziare i propri contenuti – ha aggiunto - e consentono alle aziende di tutte le dimensioni di raggiungere in modo efficace nuovi clienti".
Alessandro Martegani
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