Ed è stata naturalmente l'epidemia di coronavirus con le misure di contrasto alla diffusione e quelle per la ripresa dell'economia a contrassegnare questo secondo incontro tra i due capi di stato; il primo- ricordiamo- il 27 febbraio scorso ad Otočec, pochi giorni dopo l'insediamento di Zoran Milanović e in pratica alla vigilia dello scoppio della crisi. Un appuntamento questo di Ptuj per ribadire una volta in più l'ottima collaborazione tra i due paesi che nonostante una serie di problemi ancora aperti come la questione dei confini riescono a mantenere alto lo spirito di amicizia e collaborazione. Pahor e Milanović tra i primi capi di stato europei ad incontrarsi personalmente hanno voluto così lanciare un messaggio di rilassamento e tranquillizzazione dopo la chiusura e la cancellazione di incontri di vertice per il Covid 19. In agenda naturalmente, la cosiddetta fase due con in primo piano la riapertura dei confini tra i due paesi e la ripresa delle attività commerciali, degli scambi turistici ma anche di quelli umani e interpersonali. Milanović ha ricordato di essere venuto in Slovenia per ricordare un triste anniversario e per deporre una corona di fiori sulla fossa comune di Tezno e ricordare le vittime delle esecuzioni sommarie dei partigiani e comunisti alla fine della Seconda guerra mondiale. "Va fatto un ulteriore sforzo nell' affermazione della riconciliazione nazionale" la riflessione comune dei due capi di stato che hanno sottolineato che solo grazie ad una storia condivisa si può guardare con più tranquillità al futuro.
(lpa)