Ad accoglierle il Santo Padre, oltre l'arcivescovo Lionginas Virbalas, una folla di oltre 100.000 fedeli.
"Settantacinque anni fa, questa nazione assisteva alla definitiva distruzione del ghetto di Vilnius, così culminava l'annientamento di migliaia di ebrei che era già iniziato due anni prima. Facciamo memoria di quei tempi, in modo da scoprire e combattere in tempo il germe del razzismo". Queste le parole del Papa che ha sottolineato che le nuove generazioni, nate dopo l'Olocausto, possono cadere facilmente preda di queste ideologie. Oltre al pensiero rivolto alla comunità ebraica, il Pontefice ha ricordato con una preghiera tutte le vittime dei sistemi totalitari.
Nel pomeriggio Francesco ha incontrato i sacerdoti, i religiosi, i consacrati e i seminaristi, poi ha visitato il Museo delle occupazioni e lotte per la libertà, con una breve sosta di preghiera al Monumento delle vittime del ghetto, in Piazza Rudniky.
In seguito alla Lituania, Bergoglio sarà impegnato in Lettonia ed Estonia, dove continuerà il suo viaggio nei Paesi Baltici che ricorre nell'anno in cui questi festeggiano il centenario della loro indipendenza, alla fine della Prima guerra mondiale.