Saccheggi, devastazioni, scontri con la polizia. Un sabato di guerriglia urbana per Parigi, nel 18.esimo atto della protesta dei gilet gialli: sugli Champs-Élysées i primi disordini già al mattino. Saccheggiati e devastati molti negozi e locali pubblici. Undici persone sono rimaste ferite, in modo non grave, a causa di un incendio di un palazzo, investito dalle fiamme appiccate dai manifestanti. La protesta ha radunato nella capitale circa 10 mila persone, secondo il Ministero dell'Interno. Tra i gilet gialli si sono infiltrati almeno 1.500 black bloc, che hanno dato battaglia. Almeno 200 le persone fermate dalla polizia; migliaia di manifestanti sono arrivati a Parigi per quello che era stato annunciato come un appuntamento decisivo, battezzato "ultimatum a Macron". Barricate sono state erette in altre zone della città e la gendarmeria ha fatto uso di gas lacrimogeni e idranti contro i manifestanti, che hanno lanciato pietre. I saccheggi e le violenze sugli Champs-Èlysèes sono continuati per tutta la giornata; prese d'assalto anche gioellerie. Per la prima volta, nel pieno degli scontri, il primo ministro francese Edouard Philippe è sceso in piazza ad incoraggiare e stringere la mano agli agenti impegnati a respingere i manifestanti. La scena, inedita, è avvenuta a pochi metri da dove si alzavano colonne di fumo dai locali e dalle edicole di giornali in fiamme. A qualche centinaio di metri dal primo ministro, bruciava ancora il tendone di un ristorante di lusso, dato alle fiamme dai manifestanti.
E una scena di estrema violenza è stata ripresa dalle telecamere sempre durante gli scontri: tre automobili con agenti di polizia che si spostavano per un'emergenza sono state bersaglio di bastonate da parte dei manifestanti. Armati anche di cartelli stradali divelti, gli assalitori hanno costretto le auto - che non avevano insegne della polizia all'esterno - a indietreggiare e darsi poi alla fuga. Manfestazioni di gilet gialli anche in altre città della Francia, come Bordeaux, nel sudovest, a Lione, nell'est e a Montpellier, nel sud del paese.
Delio Dessardo