Giacca gialla, maglia blu, coccarda con i colori dell'Ucraina. La presidente della commissione europea Ursula von der Layen, non lascia nulla al caso nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, di fronte al parlamento europeo. Gli ucraini che resistono sono stati definiti una “nazione di eroi”, accanto a lei Olena Zelenska, moglie del premier ucraino. Quella che si sta combattendo ha rimarcato la presidente è una guerra dell’autocrazia contro la democrazia. Si è sbagliato, ha precisato, a non ascoltare chi dalla Russia, ma anche dai paesi baltici, ci raccontava chi era Putin. Questo è il momento della determinazione, non dell'appeasement, ha ribadito. Le sanzioni non sono destinate a sparire e stanno funzionando, visto che l’industria russa sarebbe oramai allo sbando e l’esercito di Mosca sarebbe costretto oramai a prendere i microchip dai frigoriferi per far funzionare i suoi sistemi.
La priorità ora è eliminare la dipendenza energetica dalla Russia. Rispetto allo scorso anno nelle forniture di gas si è passati dal 40% al 9%. Si tratta comunque di far fronte ad una “guerra contro la nostra energia, la nostra economia, i nostri valori e il nostro futuro”. Nel concreto e nell'immediato bisogna lenire il caro bollette anche con tetto sui ricavi delle società che producono elettricità a basso costo, con i profitti da destinare a chi ne ha più bisogno.
Al di là dei temi economici, però, la presidente della commissione ha anche annunciato la necessità di varare un vero e proprio ”Patto per la difesa della democrazia”, che impedisca agli autocrati esteri di prendere di mira i nostri paesi, minando il sistema democratico dall'interno. “Entità straniere – ha detto la von del Layen- finanziano istituzioni ed istituti che minano i nostri valori. La disinformazione si diffonde tramite la rete ed anche nelle nostre università”.
Un discorso il suo incentrato sulla difesa dei valori europei una Europa che, ha detto, "non è completa" senza Moldova, Georgia, Ucraina e Balcani occidentali.
Stefano Lusa