Che il passato possa essere usato come un'arma politica è cosa ormai risaputa, e la sua interpretazione mai come nell'est del continente europeo può diventare motivo di dibattito contemporaneo e anche di diatriba diplomatica. A 83 anni dall'invasione della Polonia da parte della Germania nazista, a Varsavia, infatti, qualcuno pensa di presentare il conto, chiedendo un risarcimento danni pari a 1300 miliardi di euro.
In occasione delle tradizionali cerimonie per l'anniversario dell'aggressione del Terzo Reich, il leader del partito di governo, Diritto e giustizia, Jaroslaw Kaczynski ha presentato nella Capitale un rapporto che potrebbe rappresentare la pezza di appoggio per muovere eventuali richieste di risarcimento nei confronti della Germania.
"È una somma importante", ha ammesso Kacyznski che ritiene però. che "tenendo conto del fatto che il pagamento di questo tipo di compensazione si protrae decenni, si tratta di una cifra che l'economia tedesca può perfettamente sostenere".
Una faccenda considerata di primaria importanza da Kaczynski e da tutto il campo nazional conservatore polacco, che sta lavorando per incassare la maggioranza dei consensi in occasione delle elezioni parlamentari del 2023.
Berlino ha immediatamente respinto qualsiasi ipotesi di risarcimento, ritenendo chiusa la questione nel 1990 con la firma del trattato sulla riunificazione tedesca.
Barbara Costamagna