Foto: MMC RTV SLO
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Il commissario Ue per la Gestione delle crisi, Hadja Lahbib, ha affermato che l'Unione europea si trova ad affrontare una serie di minacce strettamente interconnesse, tra cui l'aggressione russa contro l'Ucraina e i pericoli legati all'uso telefoni cellulari, computer e social network. "L'UE ha due opzioni per rispondere", ha precisato, "possiamo nascondere la testa sotto la sabbia e fingere che questo non stia accadendo, o possiamo guardare queste minacce dritto negli occhi e prepararci alla realtà a cui stiamo assistendo". Il commissario ha inoltre detto che Bruxelles deve agire in modo più proattivo, coordinato e sistematico, nonché individuare le minacce in anticipo e rispondere più rapidamente.
La strategia per migliorare la preparazione alle crisi comprende più di 60 azioni suddivise in sette categorie e prevede, tra le altre cose, che i cittadini dispongano di scorte essenziali per almeno 72 ore, tra cui cibo e acqua. Ogni Stato membro determinerà le forniture necessarie ai propri residenti, ha spiegato Lahbib, che dipendono anche dalle esigenze di ogni singolo individuo.
La strategia prevede inoltre di garantire forniture sufficienti di beni e attrezzature essenziali a livello nazionale ed europeo. Sarà quindi necessario disporre di tutto l'occorrente per rispondere a calamità naturali e provocate dall'uomo, a crisi sanitarie, nonché di attrezzature per garantire la fornitura di energia elettrica.
Bruxelles intende inoltre rafforzare i meccanismi europei volti al coordinamento e alla cooperazione nel campo della protezione civile. Entro il 2027 prevede di istituire un centro di coordinamento di crisi, che si concentrerà sull'anticipazione e sulla gestione delle conseguenze delle eventuali crisi in diversi settori. La Commissione intende inoltre esaminare, assieme ai paesi membri, se sia opportuno ampliare le riserve strategiche dell'Unione.
Tra i settori in cui Bruxelles ritiene siano necessari ulteriori interventi il rafforzamento della cooperazione tra i servizi civili e militari, tra il settore pubblico e quello privato, nonché con i paesi partner e con organizzazioni come la NATO.