Foto: EPA
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Parigi prova a rimettere insieme i cocci dopo la rottura con Roma sul tema dei migranti. In settimana il ministro degli esteri Antonio Tajani aveva annullato una visita in Francia dopo le parole del ministro dell’Interno Gerald Darmanin, che nel corso di un’intervista alla Radio aveva accusato Giorgia Meloni di essere "incapace di risolvere i problemi migratori".
Immediatamente dopo Tajani ha annullato un incontro con la sua omologa Catherine Colonna, giudicando "inaccettabili" simili affermazioni, e a poco era servita una nota di Parigi che ha ricordato come la "relazione con l’Italia sia fondata sul rispetto reciproco".
Oggi il portavoce del governo di Parigi Olivier Véran ha ulteriormente smorzato i toni, affermando che "non c'era alcuna volontà di ostracizzare in alcun modo l'Italia: rassicuro gli italiani che ci stanno guardando", ha aggiunto "Continueremo a lavorare con l’Italia", Il portavoce ha ricordato che la l'Italia “accoglie la maggior parte barconi” di migranti, e “quindi – ha concluso - lavoriamo sistematicamente con gli italiani secondo le regole di ridistribuzione. Siamo intimamente legati dalla nostra storia, da questioni economiche, sociali, culturali, ma anche migratorie".
Si tratta probabilmente “dell’atto riparatore” auspicato da Tajani, che aveva ricordato come quello dei migranti, "non possa essere un problema che risolve l'Italia" e come "serva un’azione europea, o dell’Onu”.
La Commissione Europea intanto è entrata nella disputa fra Roma e Parigi, non nuove a divergenze sui migranti, in particolare dall’arrivo a palazzo Chigi di Giorgia Meloni. Il portavoce capo dell'esecutivo europeo Eric Mamer ha invitato “gli Stati membri a dialogare in modo costruttivo sulle questioni relative alle migrazioni". Quella dei migranti – ha aggiunto - è una questione che riguarda “tutti gli Stati membri: la Commissione ha fatto delle proposte molto concrete dal punto di vista legislativo – ha detto - e anche un piano d'azione specifico e pensiamo che si debba incoraggiare un dialogo continuo tra gli Stati membri".

Alessandro Martegani