Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato al summit russo-africano di San Pietroburgo che fornirà gratuitamente fino a 50.000 tonnellate di grano a sei paesi africani. Putin ha rigettato un ritorno della Russia all'accordo di esportazione del grano, sottolineando l'orientamento verso un sistema più equo di distribuzione delle risorse. I paesi beneficiari saranno Burkina Faso, Zimbabwe, Mali, Somalia, Repubblica Centrafricana ed Eritrea. Durante il summit, Putin ha evidenziato l'importanza di rafforzare la cooperazione tra la Russia e gli stati africani, con un focus su commercio, investimenti, sicurezza alimentare, lotta alla povertà e cambiamenti climatici. Questo è il secondo summit russo-africano, il primo si è tenuto nel 2019 a Sochi. Durante il secondo giorno del summit, venerdì, Putin discuterà della situazione in Ucraina e Niger con alcuni leader africani, inclusa la questione del presidente nigeriano Mohamed Bazoum trattenuto dalla guardia presidenziale in un tentativo di colpo di stato. La decisione della Russia di ritirarsi dall'accordo di esportazione del grano ha preoccupato l'Africa, dato che l'Ucraina aveva esportato una grande quantità di grano, contribuendo alla stabilità dei prezzi alimentari globali. L'Unione Africana ha chiesto a Mosca di rientrare nell'accordo. Il Cremlino ha segnalato la partecipazione di 49 dei 54 paesi africani al summit, con 17 capi di Stato o di governo presenti. Tuttavia, la partecipazione è stata leggermente inferiore rispetto al summit del 2019, e il Cremlino ha accusato i diplomatici occidentali di esercitare pressioni sugli stati africani partecipanti. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha esortato i leader africani a chiedere a Mosca chiarimenti riguardo al ritiro dall'accordo di esportazione del grano, sottolineando la responsabilità della Russia riguardo alla situazione attuale.
Corrado Cimador