Hanno preso parte all'appuntamento, molti collegati in remoto, i rappresentanti dei Parlamenti di tutta l'Unione Europea e dei paesi candidati a farne parte, oltre a esponenti della NATO.Interventi tra gli altri del presidente del Parlamento, Igor Zorćić, del capo dello stato, Borut Pahor, e dell'alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'UE, Josep Borrell.
Nel suo discorso Zorćić si è adoperato per un approccio unitario dell'UE, che deve saper sfruttare il suo ruolo di superpotenza economica e di principale donatore in favore dello sviluppo. Soltanto un'azione congiunta può avere successo, nessun paese può risolvere da solo i problemi globali, dal terrorismo alla pandemia di Covid 19, così Zorčič. L'UE ha le capacità e la responsabilità di preservare l'Europa come roccaforte della democrazia e della pace.
Il capo dello stato Pahor ha sottolineato da parte sua l'importanza di una risposta rapida ed efficace alle crisi. Ciò sarà possibile, ha avvertito, soltanto con una maggiore integrazione e autonomia, non rimanendo una semplice comunità di stati. Lo si è visto anche con l'emergenza Covid, nel campo della salute, per l'approvvigionamento di medicinali e attrezzature sanitarie. La responsabilità chiave dell'Unione Europea è quella di garantire la pace, per far rientrare i conflitti nel mondo. Da questo punto di vista l'Afganistan è una delle maggiori sfide della politica estera e della sicurezza comune. La crisi in Afganistan sarà un banco di prova per le relazioni euroatlantiche, ma potrebbe anche dare impulso alla formazione di un proprio sistema di difesa, ha detto Pahor.
L'alto rappresentante Borrell ha rilevato che la crisi dell'Afghanistan potrebbe essere un catalizzatore per rafforzare la politica estera comune dell'Unione Europea. Ha ribadito che l'UE non riconoscerà il nuovo governo dei talebani, non essendo sufficientemente inclusivo, sarà però necessario trattare con loro, soprattutto per quanto riguarda la fornitura di aiuti umanitari, in quanto il paese rischia una crisi umanitaria di proporzioni bibliche. Anche Pahor si è adoperato per gli aiuti agli afgani in fuga dai talebani. La priorità è aiutare coloro che hanno lavorato con gli alleati occidentali, quanti hanno combattuto per i valori democratici e soprattutto i gruppi più vulnerabili, in particolare le donne.
Delio Dessardo