La Commissione europea ha ufficializzato la decisione di sospendere per un altro anno le regole di bilancio, alla luce della grave incertezza che caratterizza l'economia dell'UE, ritenendo giustificato un nuovo stop del Patto di Stabilità e crescita per tutto il 2023. La clausola sarà disattivata a partire dal 2024. Al contempo l'esecutivo comunitario ha però esortato i paesi membri ad avere una politica prudente e ha preannunciato nuove valutazioni sull'andamento dei conti pubblici nell'autunno del 2022 e poi nella primavera del 2023. Le priorità comuni restano gli investimenti e le riforme. Le raccomandazioni si concentrano sull'attuazione dei piani nazionali di ripresa e di resilienza dopo l'emergenza Covid e sulla transizione energetica. Le politiche di bilancio dovrebbero continuare a passare dal sostegno generalizzato fornito durante la pandemia a misure più mirate, ha spiegato il commissario agli affari economici e monetari, Paolo Gentiloni. Ha ricordato che la situazione economica non si è ancora normalizzata. Restano incertezza e forti rischi al ribasso a causa della guerra in Ucraina e del caro energia, oltre alle difficoltà nella catena di approvvigionamento. Bruxelles ha annunciato di non volere aprire procedure per deficit eccessivo, riservandosi però di valutare la situazione di bilancio dei paesi membri nell'autunno prossimo. Successivamente, si riserva il diritto di aprire procedure di deficit eccessivo nel 2023, sulla base dei dati del 2022, e tenendo in particolare conto il rispetto delle raccomandazioni. Per quanto riguarda la Slovenia la commissione raccomanda una riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, attraverso una diversificazione delle importazioni, puntando sulle fonti rinnovabili e rafforzando la rete per la distribuzione di energia elettrica. Inoltre, aumento degli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale e il risparmio energetico tramite il meccanismo dell'UE per la ripresa e la resilienza.
Delio Dessardo