La Francia torna a guidare il consiglio europeo tredici anni dopo l'ultima presidenza. Dal primo gennaio e per i prossimi sei mesi Parigi punta in particolare a rafforzare la difesa comune europea, ad avviare una riforma di Schengen e a dare un nuovo corso alle relazioni con l'Africa con un vertice dedicato, ma anche a dare nuovo slancio alle politiche climatiche dell'Unione in vista dell'avvicinarsi delle scadenze di riduzione delle emissioni inquinanti. Sarà comunque un semestre molto particolare, condizionato dagli esiti delle elezioni presidenziali di aprile e delle legislative di giugno. Il presidente Emmanuel Macron, che secondo gli analisti politici si dichiarerà candidato per la corsa all'Eliseo molto tardi, forse solo a fine febbraio, si concentrerà nelle prime settimane dell'anno nell'impegno europeo che potrebbe fungere da trampolino di lancio per la sua riconferma.
La presidenza francese, che tra le priorità pone anche la lotta al covid, avrà un ruolo centrale da svolgere con i suoi partner europei nel portare avanti i negoziati a favore di un'Europa più sovrana, un nuovo modello europeo di crescita e un'Europa umana. Tra gli altri settori prioritari e sfide da affrontare nei prossimi sei mesi anche le transizioni ecologiche e digitali, la protezione e l'adattamento del modello sociale, una migliore protezione delle frontiere e la riaffermazione dell' importanza dei valori europei. Per celebrare l'inizio del semestre di presidenza francese dell'Unione europea stamane è stato illuminato di blu il Louvre, una soluzione sobria e soprattutto di basso profilo, dopo le roventi polemiche scatenate dai partiti sovranisti e di destra per una bandiera europea usata per avvolgere l'Arco di Trionfo, icòna per molti francesi, a discapito di quella francese. Macron via Twitter già il primo gennaio ha ringraziato il premier Janša per i progressi compiuti dalla presidenza slovena.