I ministri Ue degli Interni e degli Esteri hanno concordato sulla necessità di costruire un forte partenariato con i paesi africani, soprattutto riguardo la questione della migrazione. Negli ultimi sei anni, anche dopo la crisi migratoria tra il 2015 ed il 2016, che ha dimostrato quanto l'Unione abbia bisogno di una riforma radicale del sistema comune di asilo, non sono stati compiuti progressi in questo settore.
La Slovenia concorda con un rafforzamento della collaborazione con gli stati nord-africani, secondo il ministro dell'Interno, Aleš Hojs, però sarà necessario avere anche un approccio più rigoroso. Hojs ha chiesto la preparazione, il prima possibile, di un elenco di paesi che partecipano al rimpatrio dei migranti e una lista di quelli che non partecipano. Secondo le sue parole, gli stati devono essere consapevoli della necessità di lavorare insieme nel bene e nel male. Dal punto di vista della Slovenia, il capo dicastero dell'Interno ha evidenziato che a causare le principali difficoltà sono Marocco, Algeria e Pakistan. Il ministro ha fatto inoltre un appello alla cautela, nella speranza che i buoni rapporti tra i singoli paesi, come ad esempio tra Spagna e Marocco, non ostacolino la preparazione dell'elenco.
Alla domanda su quanti dei migranti che giungono in Slovenia vengono effettivamente rimpatriati, Hojs ha risposto "pochi, o nessuno". Ha però sottolineato che l'80% di quelli che fanno richiesta d'asilo, successivamente spariscono, il loro obiettivo è infatti quello di raggiungere altri paesi dell'Ue.


E. P.

Foto: BoBo
Foto: BoBo