Scarse condizioni igienico-sanitarie, fame, disoccupazione giovanile, discriminazione e razzismo: questo è il pane quotidiano della popolazione Rom nell'Unione europea, secondo il rapporto presentato dall'Agenzia per i diritti fondamentali della Ue Europea in occasione della giornata mondiale di questa popolazione.
Il circolo vizioso dell'esclusione
"Il razzismo contro i Rom, dalla discriminazione ai crimini di odio, alimenta il circolo vizioso dell'esclusione della popolazione Rom, li condanna a essere esclusi dalla società e li tratta con stereotipi intollerabili", afferma il direttore dell'Agenzia Ue Michael O'Flaherty. "Dobbiamo rompere questo circolo vizioso - continua O'Flaherty - quindi, perché non iniziamo con la cosa più ovvia: garantire che ognuno dei cittadini Rom possa godere di pari opportunità con gli altri cittadini comunitari?".
Il rapporto "Una preoccupazione persistente: il razzismo contro la popolazione Rom come ostacolo alla sua inclusione" rivela come gli Stati membri continuino a fallire nei loro obiettivi di integrazione, un passo fondamentale nella strategia Ue lanciata nel 2011 per portare ad un miglioramento delle condizioni di vita di questa popolazione.
Combattere i crimini e discorsi di odio
Il rapporto si concentra sugli aspetti più preoccupanti, a partire dalla discriminazione con un Rom su tre che afferma di essere stato vittima di molestie. Su questo punto l'Agenzia Ue invita gli Stati membri a identificare e controllare le
discriminazioni e ad adottare misure efficaci per combattere i crimini di odio e i discorsi di discriminazione razziale.
Accesso all'acqua come in Ghana e Nepal
Quanto alle condizioni di vita, non sono cambiate molto dal il 2011, anno del lancio della strategia Ue, e il 2016: l'80% dei Rom è a rischio di povertà, rispetto ad una media comunitaria del 17%. Il 30% della popolazione vive in case senza acqua corrente, con un accesso alle risorse idriche sicure pari a quello del Ghana o del Nepal. Ciò porta a chiedere più sforzi per ridurre la povertà, compresa l'eliminazione dei ghetti, un migliore accesso a servizi pubblici come l'elettricità e l'acqua e agli alloggi sociali.
Puntare su istruzione e accesso al lavoro
Passi positivi sul fronte dell'istruzione, ma, avverte il rapporto, c'è ancora molto da fare. Più del 50% dei bambini Rom sono iscritti a scuola, una percentuale in crescita ma molto inferiore a quella del resto della popolazione Ue e pari a quella di Portorico. Gli Stati membri sono quindi invitati a fornire accesso a un'istruzione di alta qualità e un supporto extrascolastico per compensare le pessime condizioni di vita di molti studenti Rom, così come l'aiuto specifico in tutte le fasi educative.
Moltissimo rimane da fare sul fronte della disoccupazione, in particolare giovanile e femminile. Un dato che risente del livello di istruzione più basso e della discriminazione che spesso impedisce qualsiasi accesso al mercato del lavoro. L'Agenzia Ue invita quindi i governi a promuovere l'occupazione, in particolare per i giovani Rom, attraverso, ad esempio, la formazione pratica al lavoro, tirocini e stage di apprendimento. La popolazione Rom dovrebbe anche ricevere un aiuto specifico per avviare proprie attività economiche e commerciali.
Alberto D'Argenzio
Articolo realizzato nell'ambito del progetto Europa.Today e con il finanziamento del Parlamento Ue