Si intensificano le operazioni militari russe nel Donbass. I bombardamenti si sono allargati all'area di Kharkiv, Dnipro, e Leopoli ad ovest, dove i russi sostengono di aver distrutto un magazzino di armi donate dall'Occidente. Dalla città arriva inoltre notizia dell'uccisione di almeno sette civili e numerosi feriti. Nel suo consueto messaggio, Zelensky ha ribadito la volontà dell'Ucraina di difendere il proprio territorio ed ha ringraziato i difensori, le città del Donbass e della regione di Kharkiv che continuano a resistere alle forze occupanti. Ancora nel mirino dei russi anche Mariupol dove la battaglia prosegue con attacchi al porto. Il consiglio comunale della città ha fatto sapere che sono almeno mille i civili che hanno trovato riparo nei rifugi sotto l'acciaieria Azovstal, area in cui, nonostante ciò, proseguono i bombardamenti. È stata intanto confermata, attraverso la verifica del registro municipale, la deportazione forzata in Russia o nelle regioni ucraine controllate dai russi di oltre 40 mila civili. Il governatore regionale di Lugansk e le autorità di Donetsk sono tornate pertanto a esortare i residenti locali ad abbandonare le regioni assediate, soprattutto dopo che è stato reso noto che i russi hanno conquistato anche Creminna, nell'est del Paese. Proseguono intanto gli sforzi internazionali per arrivare a una de-escalationd della crisi; il presidente francese Emmanuel Macron ha infatti ribadito che si recherà a Kiev, non per dimostrare il proprio sostegno, ma per fare la differenza. Inoltre, ha confermato di non aver più parlato con il presidente russo Vladimir Putin dopo che sono emerse notizie dei massacri a Bucha e in altre città ucraine, ma non ha voluto comunque escludere la possibilità di un colloquio con il leader del Cremlino in un prossimo futuro.
Maja Novak