Il leader della Lega, Matteo Salvini, al suo arrivo alla stazione della città polacca di Przemsyl, ad una decina di chilometri dal confine con l'Ucraina, è stato contestato dal sindaco locale e da un gruppo di italiani.
Wojciech Bakun, il primo cittadino di Przemsyl, ha prima ringraziato l'Italia e poi ha mostrato una maglietta con il volto di Putin e rivolgendosi a Salvini ha detto: "Io non la ricevo, venga con me al confine a condannarlo".
Anche un gruppetto di italiani presenti ha protestato contro Salvini, urlando: "Buffone". Ma il leader leghista non ha raccolto la provocazione rispondendo pacatamente di essere lì per portare "aiuti e la pace" e poi ha aggiunto: "Non ci interessa la polemica della sinistra italiana o polacca, siamo qui per aiutare chi scappa dalla guerra", tuttavia, il sindaco Bakun, è un esponente di Kukiz'15, un piccolo movimento di destra nazionalista e populista, fondato da un cantante punk rock, Paweł Kukiz.
La Onlus con cui Salvini si è diretto verso l'Ucraina è la "Ripartiamo", fondata da Francesca Immacolata Chaouqui, finita nel 2015 nello scandalo denominato "Vatileask 2". Nominata nella commissione di monitoraggio sui tagli di spesa in Vaticano nel luglio 2013, tre anni dopo, Chaouqui fu condannata, insieme con monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, a 10 mesi di reclusione, pena poi sospesa, per sottrazione di informazioni riservate sulle spese economiche della Santa Sede. Nel processo fu difesa dall'avvocato Giulia Bongiorno, senatrice della Lega.
La missione voleva comunque essere di "basso profilo", una visita "non tradizionale", hanno sottolineato dalla Lega, che durerà solo poche ore, nonostante sia stata anticipata almeno 5 giorni fa da Salvini con un "sto valutando di andare al confine". Il segretario della Lega ha precisato di essere partito in nome del principio benedettino "Ora et labora, straordinariamente attuale", ha spiegato lui stesso, aggiungendo che "molte imprese e famiglie italiane sono pronte a fare la loro parte, sia aiutando in terra polacca le 10mila parrocchie inviando donazioni di ogni genere, sia accogliendo in Italia una parte delle 100mila persone che ogni giorno scappano dall'Ucraina. Noi vogliamo contribuire a coordinare questi aiuti, e nell'organizzazione di viaggi e accoglienza in Italia di queste famiglie, con particolare attenzione a orfani e disabili, e per questo stiamo collaborando con alcune Onlus", ha concluso Salvini.
Davide Fifaco