La libertà di stampa in Slovenia nuovamente al centro dell’attenzione a Bruxelles dove ne ha discusso il comitato per il monitoraggio della democrazia e dello stato di diritto. Il dibattito è stato contrassegnato però dallo scontro tra il premier Janez Janša e Sophie int’ Veld a capo del comitato per non aver reso possibile la proiezione del filmato che lo stesso Janša ha inviato al comitato nel quale sarebbe lui la vittima di continui attacchi mediatici. “I problemi con la libertà dei media e lo stato di diritto non sono niente di nuovo in Slovenia” ha detto Janša “in passato i giornalisti sono stati picchiati fino alla morte e licenziati” ha detto Janša rinnovando l’invito a far partire il filmato. Cosa che non è stata fatta dalla int’Veld inquanto non farebbe parte del processo del lavoro del gruppo. “Nonostante un previo accordo, il filmato che mette in luce il problema della libertà di stampa in Slovenia non è stato trasmesso” ha scritto su Twitter più tardi Janša. Inizialmente era prevista pure la presenza del Ministro della Cultura Simoniti il quale ha però evidentemente preferito non partecipare al dibattito. Janša ha rinnovato l’invito ai rappresentati del Parlamento europeo di valutare la situazione in Slovenia sul tema della libertà di stampa. Il direttore generale di RTV Slovenia, Igor Kadunc ha detto che in questo momento l'RTV di Slovenia è a rischio, “la situazione non è paragonabile a quella dell'STA, ma comunque ci stiamo lentamente avvicinando”, Kadunc ha fatto riferimento soprattutto al problema dei quadri e fondi che vengono destinati al funzionamento dell'ente pubblico, situazione che porterà alla riduzione dei quadri. Barbara Štrukelj, caporedattore responsabile dell'agenzia stampa STA, ha invece ribadito che l'esaurimento finanziario dell’agenzia stampa da parte del governo è illegale e la discredita zione e le pressioni in atto sono costanti. Secondo la legale Pirc Musar invece “le misure anti covid sono solamente una scusa per attuare delle politiche che non hanno niente a che vedere con l’epidemia e che limitano pure la libertà” dei media”. Di parere opposto invece Borut Rončević membro del consiglio di sorveglianza RTV e capo del comitato per i media presso il Ministero della cultura il quale ha spiegato che in “base allo studio sulla pluralità dei media in Slovenia emerge che “la gran parte di questi sono di sinistra e antigovernativi, l’esecutivo non sta mettendo a rischio la libertà dei media, la democrazia, ma la sinistra è impegnata in continui tentativi di delegittimare il governo”. Questo tema è un altro esempio di come temi di politica interna vengono portati a livello internazionale, ha detto invece Igor Pirkovič dell’Associazione dei giornalisti e pubblicisti. “Livelli così ampi di libertà’ di stampa non sono mai stati registrati prima in Slovenia, ha detto Pirkovič definendo come folli le testimonianze apparse sul Politico.
Dionizij Botter