I governi scozzese e britannico presenteranno ciascuno le proprie argomentazioni davanti a una giuria di cinque giudici presso la Corte Suprema di Londra, che è stata chiamata ad esprimersi sulla legittimità o meno del referendum sull’indipendenza scozzese che si dovrebbe tenere nel mese di ottobre del prossimo anno.
Visto che il governo britannico si rifiuta di accettare un nuovo referendum sull'indipendenza dopo il voto del 2014, il governo scozzese ha deciso di indirne autonomamente uno nuovo, basandosi sul diritto all'autodeterminazione di un popolo, che viene considerato un diritto fondamentale e inalienabile. Da Londra si risponde che la Scozia non può agire unilateralmente sulla questione dell'assetto costituzionale del Regno nel suo insieme, che Londra deve avere l'ultima parola su questi temi e che gli scozzesi si sono già espressi sul loro percorso verso l'indipendenza nel 2014, quando la maggioranza dei cittadini si era detta contraria alla secessione.
Questo, però, era prima della Brexit, e secondo i sostenitori della nuova tornata referendaria oggi il risultato sarebbe molto diverso. In realtà i sondaggi mostrano una popolazione ancora divisa a metà tra favorevoli e no, ma lo stato reale delle cose si potrà vedere solo nel caso il referendum venga considerato legittimo e quindi si proceda alla votazione. Comunque il governo scozzese ha annunciato che rispetterà qualsiasi decisione venga presa dalla Corte Suprema e che in caso il popolo scozzese scelga in futuro la via dell’indipendenza, sono già pronti tutti i piani.
Barbara Costamagna