Aleš Hojs Foto: Televizija Slovenija (zajem zaslona)
Aleš Hojs Foto: Televizija Slovenija (zajem zaslona)

“Sono soddisfatta della virata a destra da parte europea è molto incoraggiante per il partito Popolare Europeo, il quale propone il consolidamento come tutte le formazioni affini di destra” lo ha ribadito l’eurodeputata e capolista del SDS Romana Tomc.

I punti programmatici del manifesto si basa sulla consapevolezza che “l’Unione Europa unisce le diversità”, le popolazioni che condividono gli stessi valori. Questo è uno dei motivi per cui i candidati dell'SDS lavoreranno per proteggere lo stile di vita europeo, per un'Europa sicura, per una Slovenia sviluppata in Europa, per un'Europa per tutte le generazioni, per la Slovenia in un'Europa democratica e per un'Europa delle nazioni.

Sentiamo ora il candidato SDS al Parlamento Europeo, l’ex Ministro egli Interni Aleš Hojs: "Ho deciso di candidarmi perché diversi comitati comunali mi hanno proposto, e considero che, con le mie esperienze passate, essendo stato anche due volte ministro nel governo sloveno, posso rappresentare in modo degno e credibile la Slovenia anche nel Parlamento Europeo. Quindi, i valori fondamentali che l’SDS rappresenta sono, la pace, la protezione dei nostri cittadini e dei nostri confini, e naturalmente la difesa dello stile di vita europeo."
Come commenta il fatto di cronaca recentemente accaduto a Lubiana dove una ragazzina è stata aggredita da un migrante
"Quello che è successo recentemente a Lubiana, così come ciò che sta accadendo in modo sempre più diffuso, sia in Germania che in Francia, dimostra semplicemente che ciò che abbiamo previsto sta accadendo. Siamo sempre stati sostenitori di un sistema in cui si passa attraverso procedure e regole invece di forzare l'accesso attraverso cancelli o boschi. Recentemente l'Europa ha fallito in questa direzione, anche con l'ultimo patto sull'immigrazione e l'asilo, che è stato accolto senza soluzione di continuità. Quindici ministri degli interni hanno firmato una lettera solo pochi giorni dopo l'adozione di questo patto, dichiarando che non è adeguato. Noi riteniamo che sia assolutamente necessario proteggere le nostre frontiere esterne e respingere coloro che le attraversano illegalmente. Coloro che desiderano lavorare, e sono quindi benvenuti in Europa, devono farlo attraverso procedure regolari, ottenendo permessi di soggiorno e di lavoro, con poche eccezioni. Tuttavia, questi casi sono veramente pochi rispetto a quanti effettivamente cercano rifugio. L'abuso del sistema d’asilo è oltre ogni limite, quindi ciò che sta accadendo oggi non è più accettabile."

Dionizij Botter