Gli indici PMI, indicatori macroeconomici riferibili al settore manifatturiero, dei servizi e delle costruzioni, utilizzati per monitorare l'attività economica nell'area euro segnalano sempre più in maniera marcata una fase di recessione. A ottobre l'indice manifatturiero scende ad esempio a 47,9 da 48,4, portandosi ancora più al di sotto di 50, soglia che divide l'espansione dell'economia dalla contrazione. I dati indicano in particolare un'intensificazione della fase negativa dell'economia tedesca all'inizio del quarto trimestre che rafforza, secondo gli esperti, i segnali di una recessione imminente nella principale economia dell'area euro. Considerato il calo maggiore della produzione e il peggioramento della domanda rilevato ad ottobre, l'economia dell'eurozona pare sia destinata a contrarsi durante il quarto trimestre, aggiungendo quindi speculazioni di una sempre più inevitabile recessione. I segnali hanno frenato nella mattinata di lunedì i rialzi delle Borse che avevano aperto bene la settimana, sulla scia dei dati positivi di venerdì da Wall Street e delle notizie da Pechino di un prodotto interno lordo cinese sopra le attese nel terzo trimestre, anche se l'incremento resta tra i meno consistenti degli ultimi decenni. Intanto, sul fronte energetico, ancora in forte calo i prezzi del gas che in Europa si avvicinano alla soglia dei 100 euro a megawattora, un livello che non si toccava dallo scorso giugno. In flessione anche la quotazione del petrolio, abbondantemente sotto i cento dollari al barile.
Delio Dessardo