Simbolica stretta di mano proprio sul ponte del Dragogna che – come hanno constatato i due ministri- va ricostruito in tempi brevi, poi una decina di minuti di tete-a -tete e quindi colloqui tra le delegazioni al completo. Dialogo incentrato in primo luogo sulle modalità di facilitazione del transito delle frontiere per i cittadini di entrambi i paesi, ma anche su altre questioni bilaterali ancora aperte e in primo luogo quella della delimitazione del confine marittimo che tornerà in agenda- come ha dichiarato Logar - al termine della presidenza croata dell’ Unione Europea e dopo le parlamentari croate del 5 luglio prossimo.
In questo momento l’impegno prioritario è quello di facilitare il passaggio delle frontiere in un senso o nell’altro, anche perché hanno rilevato entrambi i ministri “la situazione epidemiologica in Slovenia e Croazia è identica e bisogna ripartire per risollevare le sorti economiche e quindi anche turistiche dei rispettivi paesi”. Comunque nessuna indicazione concreta né sulle eventuali applicazioni telefoniche di cui circola voce in questi giorni, né su altre forme di anticipata tracciabilità. “Sono questioni che vanno risolte in altre sedi e da altri ministeri, noi siamo qua per aprire le porte a questa e ad altre possibili forme di collaborazione” hanno detto, con Radman sicuro che già nei prossimi giorni anche la Croazia adotterà lo stesso regime di Lubiana e liberalizzerà l’ accesso a tutti gli sloveni, ora riservato a quelli che hanno seconda casa, affari economico-famigliari o un soggiorno turistico prenotato.
Glissata invece più volte la domanda sui frontalieri. È sembrato che i due ministri ignorino il problema delle migliaia di persone che quotidianamente passano il confine per motivi di lavoro o residenza, ma forse ancor più grave è il fatto che siano apparsi del tutto indifferenti celandosi dietro alla solita frase diplomatica “stiamo lavorando e cercando di risolvere i problemi e facilitare la vita della popolazione di frontiera”.
L’incontro odierno, primo personale tra i due capi diplomazia- con Logar in carica da circa due mesi e Grlič Radman da un anno- è stato anticipato da una serie di colloqui telefonici dettati proprio dalla crisi epidemiologica. Un incontro che ha voluto ricordare pure l’anniversario dell’ adesione di Slovenia e Croazia , 28 anni fa, alle Nazioni Unite.
Lionella Pausin Acquavita