"Sono riuscito a fare quello che nessuno in Serbia aveva mai ottenuto, sono il primo ad aver vinto le presidenziali due volte al primo turno". Con queste parole trionfali ieri il presidente serbo Aleksandar Vučić ha dichiarato la sua ennesima vittoria elettorale.
Secondo risultati ancora parziali, Vučić avrebbe ottenuto oltre il 60% delle preferenze, distanziando senza possibilità di replica l'ex generale Zdravko Ponoš, intorno a cui si era stretta l'opposizione, che si sarebbe fermato al 17%.
La vittoria di Vučić sarebbe netta anche alle parlamentari, dove il suo Partito progressista serbo avrebbe ottenuto il 44%. Seconda ancora una volta la lista d'opposizione europeista "Uniti per la vittoria" col 12%, seguita dai socialisti di Ivica Dačić, storici alleati di Vučić, coll'11%.
Una delle principali sorprese è l'ingresso in parlamento di vari movimenti nazionalisti e di destra, come i monarchici della coalizione NADA, i filorussi "Zavetnici" e il movimento Dveri, il cui successo elettorale sarebbe dovuto anche alle tensioni generate dalla guerra in Ucraina. Con circa il 4% sarà rappresentato anche il movimento ecologista e progressista "Moramo".
Ancora poca chiarezza sui risultati delle amministrative nella capitale Belgrado, dove sia Vučić che l'opposizione hanno dichiarato di essere in testa.
L'opposizione ha denunciato brogli, segnalando anche episodi di aggressione ai danni di suoi rappresentanti, ed ha criticato la decisione della Commissione elettorale centrale di fornire i risultati solo questa sera. Secondo i dati finora disponibili, l'affluenza è stata alta, toccando il 60%.
Francesco Martino