L'esercito russo sta ammassando truppe al confine con l'Ucraina, con la probabile intenzione di invadere il paese entro l'inverno. È questa la pesante accusa che Kiev ha lanciato nelle settimane scorse nei confronti di Mosca.
Un'accusa rilanciata dagli Stati Uniti: i rapporti dell'intelligence americana parlano di decine di migliaia di soldati già dispiegati, e di preparativi per portare le truppe russe ai confini ucraini a 175mila unità.
Si riaccendono quindi i venti di guerra tra Kiev e Mosca, dopo che la settimana scorsa il presidente ucraino Volodimyr Zelensky ha denunciato un tentato colpo di stato nei suoi confronti, presumibilmente appoggiato dalla Russia.
Nei giorni scorsi il presidente russo Vladimir Putin aveva accusato la Nato di fornire armamenti a Kiev, e di considerare come punto di non ritorno l'acquisizione da parte dell'Ucraina di sistemi in grado di minacciare direttamente il territorio russo.
Ieri è arrivata l'attesa risposta del presidente americano Joe Biden, che ha confermato l'appoggio degli USA all'Ucraina, dichiarando che Washington è pronta a rendere "molto, molto difficile" ogni aggressione della Russia nei confronti di Kiev.
Nei prossimi giorni Putin e Biden dovrebbero parlarsi direttamente nel tentativo di riportare la situazione sotto controllo, ma non c'è ancora una data precisa per l'incontro.
Ucraina e Russia sono ai ferri corti dal 2014, quando Mosca ha annesso la penisola di Crimea, appoggiando poi la rivolta armata delle regioni russofone di Donetsk e Luhansk contro il governo di Kiev, un conflitto che fino ad oggi ha portato ad almeno 14mila vittime.
Francesco Martino