Tre quarti degli elettori bulgari vorrebbero avere un nuovo governo, ma meno della metà ritiene che questo sarà possibile senza nuove elezioni anticipate in autunno. Sono questi dati, emersi dagli ultimi sondaggi, a fotografare lo stato di incertezza che avvolge il paese nonostante il voto di domenica scorsa. Dalle urne, è uscito vincitore il movimento “C'è un popolo così”, del popolare cantante e showman Slavi Trifonov, che nonostante le accuse di populismo, è riuscito a battere l'ex premier Boyko Borisov dopo un decennio di vero e proprio dominio politico.
Il parlamento emerso dalle elezioni anticipate dell'11 luglio, arrivate dopo quelle inconcludenti di inizio aprile, è però estremamente frammentato: per governare, Trifonov ha quindi bisogno dell'appoggio di un ventaglio di alleati tra gli altri partiti d'opposizione. Con una mossa a sorpresa, però, lo showman ha presentato nei giorni scorsi una proposta di esecutivo monocolore guidato da Nikolay Vasilev, ex vice-premier e figura considerata compromessa col vecchio status-quo, senza alcuna discussione con i possibili alleati.
La scelta si è rivelata un boomerang, e dopo una pioggia di reazioni negative, Trifonov ha fatto un passo indietro, annunciando l'intenzione di cambiare la formazione dell'esecutivo, ma senza aprire a vere e proprie consultazioni con le altre forze politiche emerse vincitrici dalle urne. Una strategia che potrebbe condannare la Bulgaria a nuove consultazioni già entro l'autunno, o in contemporanea con le presidenziali già messe in calendario a dicembre.
Francesco Martino
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