Alla fine quella che sembrava un’intesa impossibile è stata trovata, ma si tratta di un compromesso.
A tarda serata, dopo la ripresa dei lavori dell’Eurogruppo, ancora posticipata per facilitare il confronto, i ministri dell’economia dei paesi dell’area euro hanno trovato il tanto sospirato quanto difficile punto d’incontro su un piano per fare fronte alla crisi economica conseguente all'emergenza coronavirus.
L’ostacolo era soprattutto la contrarietà dell’Olanda a ogni forma di finanziamento che comportasse la condivisione della responsabilità del debito e l’assenza di vincoli per chi riceve i fondi, ed è stato superato con un’intesa fra Italia, Francia, Spagna, Germania e Olanda, con la mediazione del presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno.
In tutto il piano avrà un valore complessivo di 1000 miliardi, e prevede un ricorso al MES con “condizionalità leggere”, gli Stati dovranno solo impegnarsi a usare la linea di credito per sostenere il finanziamento di spese collegate al Covid-19. Nel piano ci sono però anche 200 miliardi provenienti dalla Banca europea per gli investimenti, 100 miliardi del nuovo programma SURE, e la proposta italo-francese di un “Fondo per la Ripresa” finanziato da debito comune europeo fino a 500 miliardi. “Si tratta – ha detto il commissario all'Economia Paolo Gentiloni – di un pacchetto di dimensioni senza precedenti per sostenere il sistema sanitario, la cassa integrazione, la liquidità alle imprese e il Fondo per un piano di rinascita”.
L’Olanda ha fatto un passo indietro alleggerendo le condizioni del Mes, e ricevendo in cambio l’assenza di riferimenti espliciti agli eurobond nel piano per la ripresa. Dall’altra parte l'Italia, ma anche la Francia, hanno rinunciato al Mes “senza condizioni”, ma hanno ottenuto nelle conclusioni del vertice solo un generico impegno a lavorare a un “Recovery Fund” che potrà emettere titoli per sostenere la ripresa, uno strumento che sarà però “temporaneo e commisurato ai costi straordinari della crisi e aiuterà a spalmarli nel tempo attraverso un finanziamento adeguato”.
Non c’è un riferimento all’emissione di titoli europei: sui Coronabonds “dobbiamo essere pazienti” ha detto il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno al termine della riunione.
Il piano dovrà ora essere sottoposto al Consiglio europeo. “Consegniamo ai leader un pacchetto ambizioso di proposte - ha scritto il ministro italiano dell’economia Roberto Gualtieri - l’Italia si batterà con determinazione perché le decisioni del Consiglio siano all'altezza della sfida che l'Europa sta affrontando”.
“Siamo e resteremo contrari agli eurobond – ha ribattuto il ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra -: pensiamo che questo strumento non aiuterà l'Europa e l'Olanda nel lungo termine”.
La battaglia quindi sembra solo iniziata.
Alessandro Martegani