Cresce la pressione delle forze russe su Kiev. Il ministero della Difesa di Mosca parla di "incessante spinta sul campo". Le forze russe sarebbero avanzate di 12 chilometri su un ampio fronte durante la giornata di sabato, ma senza specificare esattamente dove. Sabato mattina le truppe di Mosca venivano date a circa 25 chilometri dal centro della capitale ucraina. Per il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, la città sta rafforzando le difese e accumulando cibo e medicinali. "Non ci arrenderemo", ha detto in un videomessaggio. Sempre sabato gli attacchi russi hanno distrutto l'aeroporto nella città di Vasylkiv, a sud di Kiev. Stanotte le sirene hanno suonato in quasi tutte le province dell'Ucraina. Sabato attraverso i corridoi umanitari sono stati evacuati circa 13 mila civili ucraini, bloccato però quello che doveva lasciare Mariupol. La situazione umanitaria in Ucraina sta diventando catastrofica in molte città. Spari contro i civili durante un tentativo di evacuazione da un villaggio vicino alla capitale Kiev: sette le vittime, tra cui un bambino, riferisce l'agenzia di stampa francese AFP. E l'attacco aereo russo all'alba, vicino a Leopoli, aveva come obiettivo una base militare ad appena 25 chilometri dal confine con la Polonia e sembra essere un messaggio diretto dalla Russia a Nato e a Unione europea. Il Centro internazionale per la pace e la sicurezza, è la base militare dove a settembre si sono svolte esercitazioni militari ucraine in coordinamento con l'Alleanza Atlantica. Da segnalare che la Russia ha fatto sapere che i convogli di armi straniere per l'Ucraina sarebbero stati considerati "bersagli legittimi".
Sul piano diplomatico, la Russia potrebbe essere disponibile a tenere negoziati con l'Ucraina a Gerusalemme, come proposto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo afferma il Jerusalem Post, spiegando di averlo appreso da una fonte diplomatica dopo un colloquio telefonico tra lo stesso Zelensky e il primo ministro israeliano Naftali Bennett. Zelensky ha confermato il colloquio, durante il quale si è parlato dell'aggressione russa e delle prospettive relative ai negoziati per la pace. Sempre sul piano diplomatico, il presidente russo Vladimir Putin "non ha dato alcun segnale della volontà di sospendere la guerra" e per questo deve prendere atto di sanzioni più pesanti. Così il presidente francese Emmanuel Macron al termine di una telefonata col suo omologo russo alla quale ha partecipato anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Macron ha chiesto a Putin di togliere l'assedio a Mariupol dove la situazione è "umanamente insostenibile". Macron ha anche definito "menzogne" le accuse di Putin al governo ucraino di violazioni del diritto internazionale umanitario.
Delio Dessardo