Si profila una dura battuta d'arresto per il centro sinistra del Premier Sanchez a sei mesi dalle elezioni nazionali in Spagna. Nel voto amministrativo il Partito Popolare e l'estrema destra di Vox sarebbero in vantaggio a Valencia e Siviglia, due grandi comuni controllati nell'ultima legislatura dai progressisti mentre nella capitale Madrid i popolari mantengono il primato. Si tratta delle prime indicazioni che emergono dopo le elezioni comunali tenute in quasi tutto il territorio iberico e le amministrative in 12 regioni su 17. La tendenza, se confermata dai dati ufficiali, rappresenterebbe un colpo non da poco per Sanchez e i suoi alleati, che rischiano di perdere il controllo di alcuni centri urbani simbolo del loro modello di gestione politica. Alle urne erano chiamati 35,5 milioni di spagnoli. A Barcellona il Sindaco di sinistra Colau è stata sconfitta dall'ex Sindaco Trias, già primo cittadino tra il 2011 e il 2015 e attuale candidato degli indipendentisti catalani. Nella regione di Madrid la popolare Diaz Ayuso va verso il terzo mandato come Governatrice con una maggioranza assoluta. La sconfitta più dolorosa per Sanchez però potrebbe giungere dall'Aragona, dalle Baleari e dalla Castiglia La Mancia. Il doppio appuntamento con le urne era stato largamente annunciato alla vigilia come un test cruciale per i partiti in lizza, in particolare quelli al governo. I socialisti di Sanchez hanno affrontato il giudizio degli elettori sulla propria risposta politica in molti territori a tutte le emergenze esplose negli ultimi quattro anni, dalla pandemia alla recente crisi inflazionistica, mentre i popolari e gli ultra conservatori di Vox dovevano testare l'effettiva volontà degli iberici di propiziare il cambiamento di ciclo politico, considerando che nessuna delle due formazioni ha chiuso la porta all'eventualità di dare vita a un asse post-elettorale come quello già sperimentato in alcuni territori, come nelle regioni di Castiglia e Leon. L'affluenza provvisoria alle urne è stata superiore rispetto alla tornata del 2019 con il 51,48 per cento degli aventi diritto contro il 49,93 del 2019, non un buon segnale per Sanchez.
Franco de Stefani