La sparatoria è avvenuta intorno alle 8:40 del mattino presso la scuola elementare-media Vladislav Ribnikar nel quartiere di Vračar, nel centro di Belgrado. L'autore è uno studente di seconda media che entrando a scuola ha ucciso una guardia giurata e tre ragazze. Poi ha fatto irruzione in una classe durante la lezione di storia e ha iniziato a sparare a sangue freddo, dapprima contro l'insegnante, successivamente anche contro gli alunni. Lo riferiscono i media serbi, citando dei testimoni. Il tutto sarebbe durato circa cinque minuti. Il Ministero degli Interni serbo ha confermato che il killer, che avrebbe sparato con la pistola del padre, è stato fermato dalla polizia. Arrestati anche i genitori. Secondo quanto riporta il tabloid Blic, citando alcuni alunni della scuola, il ragazzo, che solitamente prendeva ottimi voti, ha avuto un'insufficienza in storia, ed ha quindi perso la testa. La scuola ha intanto confermato che il 13enne non aveva problemi mentali o di altro tipo che avrebbero potuto far pensare che avrebbe commesso un crimine così atroce.
L'insegnante e gli studenti feriti sono stati portati in ospedale.
Il capo della polizia di Belgrado, Veselin Milić, ha poi fatto sapere che è stata dapprima la preside a chiamare gli agenti, due minuti dopo anche lo stesso killer ha telefonato alla polizia. Secondo le informazioni ottenute finora, il ragazzo ha pianificato l'attacco per un mese ed ha scelto le sue vittime. Durante l'interrogatorio ha anche mostrato agli agenti una copia della sua lista di nomi di alunni che intendeva uccidere e uno schizzo della scuola con il piano dell'attacco. Oltre ad una pistola nove millimetri e una pistola di piccolo calibro, l'assassino aveva con sé anche quattro bombe molotov.
Il ministro per l'Istruzione, Branko Ružić, ha sottolineato che si tratta della più grande tragedia nella storia recente del Paese che ha colpito la Serbia e il suo sistema scolastico.
La presidente slovena, Nataša Pirc Musar, ed il capo del governo, Robert Golob, hanno espresso le più sentite condoglianze a parenti e genitori delle vittime. Sia Pirc Musar che Golob si sono detti profondamente scossi ed hanno augurato ai feriti una buona e rapida guarigione. Numerosi anche gli altri messaggi di cordoglio sia dalla regione che dall'Unione europea.
E. P.