Le azioni di spionaggio contro Paesi alleati sono inaccettabili e vanno contro i principi delle autorità della Danimarca. Ad affermarlo la ministra della Difesa danese Trine Bramsen, commentando le indiscrezioni emerse sulla partecipazione del proprio Paese ad attività di spionaggio condotte in Europa dagli Stati Uniti. "Il governo danese non commenterà le speculazioni dei media sui nostri servizi di intelligence. La posizione del governo è chiara: gli attacchi sistematici ai nostri stretti alleati sono inaccettabili. Questo è un principio consolidato seguito dalle autorità della Danimarca", ha affermato Bramsen in una nota.
Il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, ha spiegato che le questioni di intelligence sono di competenza nazionale e sta alle autorità del Paese sorvegliare i loro 007 e alle domande su Margrethe Vaestager, vicepresidente esecutivo della Commissione europea incaricata per il Digitale e la Concorrenza, ha risposto che non parla di eventi legati a funzioni che può aver svolto quando era membro del governo danese.
Da quanto emerso risulterebbe che la National Security Agency statunitense, tra il 2012 ed il 2014 grazie a cavi sottomarini danesi, avrebbe intercettato le telecomunicazioni di rappresentanti dei governi di Germania, Francia, Norvegia e Svezia. Tra questi anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, l'attuale Presidente della Repubblica Federale di Germania, Frank-Walter Steinmeier e l'ex ministro delle Finanze Peer Steinbrueck.
Secondo alcune fonti "la Nsa avrebbe sfruttato la sua partnership con la Danimarca per spiare i paesi alleati, rendendo Copenhagen complice, almeno per ingenuità, delle velleità di sorveglianza del suo partner". Per ora l'agenzia statunitense non ha commentato le notizie finora rese pubbliche.
Davide Fifaco