Pahor ritiene che ciò consoliderebbe le forze pro-europee e le dinamiche di adattamento del paese alle norme europee. Anche alla luce di quanto sta accadendo in Ucraina, rileva Pahor, sono necessari passi concreti verso l'allargamento dell'UE ai Balcani occidentali il prima possibile. Nella lettera esprime sostegno agli sforzi volti a far ottenere a Ucraina e Moldavia lo status di candidati all'UE, al contempo però anche grande preoccupazione per la situazione nei Balcani occidentali, ai quali, dice, "assicuriamo una prospettiva europea che in realtà si allontana sempre di più". Secondo Pahor, le conseguenze negative di tutto ciò sono più evidenti proprio in Bosnia ed Erzegovina, dove si rafforzano le forze nazionaliste e le tendenze a cambiare i confini, il che porta a un'instabilità che minaccia non solo il paese stesso ma l'intera regione e l'Unione Europea. Ovviamente la Bosnia ed Erzegovina deve soddisfare determinate condizioni sarebbe però opportuno concederle prima lo status di candidato, parlando successivamente delle condizioni per aderire l'UE. Nella lettera, Pahor ha anche chiesto il via libera per avviare già questo mese i negoziati di adesione con Macedonia del Nord e Albania, la liberalizzazione dei visti per il Kosovo e un'accelerazione dei negoziati con Serbia e Montenegro. Pahor aveva parlato per la prima volta dell'iniziativa volta a concedere alla Bosnia ed Erzegovina lo status di candidato senza condizioni alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza, nel febbraio di quest'anno, poi a maggio al "Sarajevo Business Forum" e alcuni giorni fa a Salonicco, al Vertice dei Capi di Stato e di Governo degli Stati membri del processo di cooperazione dell'Europa sudorientale. A parte il Kosovo, la Bosnia-Erzegovina è l'unico paese dei Balcani occidentali a non avere ancora lo status di candidato. Ha presentato domanda nel 2016, per ottenere luce verde deve soddisfare le 14 priorità fissate dalla Commissione europea, tra cui l'attuazione delle sentenze della Corte europea per i diritti dell'uomo, in materia di elezioni. Ultimamente tutta l'attenzione nell'UE è rivolta alla concessione dello status all'Ucraina. Domani la Commissione europea dovrebbe presentare il suo parere proprio sull'Ucraina, ma anche per Moldavia e Georgia. La decisione finale dovrebbe venir presa la prossima settimana al vertice comunitario.
Delio Dessardo