Foto: Reuters
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Il governo olandese ha annunciato l'introduzione della politica d'asilo "più rigorosa di sempre" per contenere l'immigrazione irregolare. La nuova posizione dei Paesi Bassi sull'immigrazione fa seguito alla decisione di Berlino di ripristinare i controlli ai confini per limitare l'ingresso di migranti irregolari, nell'ambito del piano del governo federale per contrastare sia la minaccia del terrorismo jihadista sia la criminalità organizzata. Sulla stessa scia, il governo olandese potrebbe presentare a breve una domanda di opt-out per essere esentato dalla politica di asilo dell'Ue. Presentando il programma all'Aia, il premier Dick Schoof ha giustificato la decisione dichiarando una crisi dell'asilo che gli permetterà di bypassare l'approvazione parlamentare per poter adottare misure volte a ridurre l'afflusso di migranti illegali. Il nuovo piano prevede una serie di provvedimenti, tra cui il rafforzamento dei controlli alle frontiere, limitazioni al ricongiungimento familiare e un'accelerazione delle espulsioni forzate per i richiedenti asilo le cui domande sono state respinte. "Non possiamo più sostenere il flusso di migranti verso il nostro Paese", ha commentato il premier, spiegando che la popolazione è a disagio e l'intera catena di gestione della migrazione è inceppata. L'annuncio del governo olandese solleva preoccupazioni significative, non solo per le sue implicazioni sui diritti umani, ma anche per l’impatto sulle politiche europee in materia di immigrazione e asilo nonché’ sull'immagine dell'Unione europea in quanto a comunità solidale. Questo tipo di politiche rischia inoltre di creare un precedente pericoloso in Europa, legittimando misure sempre più restrittive da parte di altri governi.

M.N.