Foto: Reuters
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Il Ministero dell'Interno francese ha diffuso i risultati definitivi delle elezioni politiche. Al secondo turno è stata quindi l'alleanza di sinistra, il Nuovo fronte popolare, che si è formato per contrastare l'avanzata dell'estrema destra, a conquistare il maggior numero dei seggi al parlamento, 182. Segue la formazione centrista di Emmanuel Macron, con 168 seggi. Solo terzo il Raggruppamento nazionale di Marine Le Pen con 143 deputati eletti. Nessuno degli schieramenti ha quindi ottenuto la maggioranza assoluta di 289 seggi su 577.

Nonostante le proiezioni che annunciavano un vantaggio per il Raggruppamento nazionale, la sinistra è riuscita ad impedire la vittoria dell'estrema destra ritirando più di 200 candidati prima del secondo turno.

Secondo le proiezioni, il parlamento francese sarà fortemente diviso tra i tre schieramenti, che hanno programmi completamente diversi e non hanno ancora collaborato tra loro. Tutto ciò potrebbe portare ad un periodo di instabilità per il Paese, a meno che la sinistra non raggiunga un accordo con gli altri partiti.

E subito dopo la pubblicazione dei primi exit poll, il presidente del partito di estrema sinistra LFI, La Francia indomita, Jean-Luc Mélenchon, ha proclamato che il "Nuovo Fronte Popolare deve governare" e che "i francesi hanno respinto la soluzione peggiore". L'alleanza di sinistra prevede quindi di proporre un candidato per la carica di primo ministro già questa settimana. Lo ha annunciato il leader socialista, Olivier Faure, assicurando che la scelta avverrà "per consenso, oppure ci sarà necessariamente un voto" delle diverse formazioni che costituiscono l'alleanza.
La deputata del LFI, Mathilde Panot, ha insistito affinché Mélenchon rimanga in corsa per la carica di capo del governo: "È lui che ha insegnato alla sinistra che può vincere ancora", ha detto, secondo quanto riporta il quotidiano Le Figaro. Il partito sta ancora discutendo se proporre effettivamente Melenchon.
Marine Le Pen ha intanto commentato che la vittoria dell'estrema destra è stata solo rimandata.

Insoddisfatto il premier, Gabriel Attal, dell'alleanza centrista, che ha deciso di dimettersi, il presidente Macron, ha però deciso di mantenere Attal come primo ministro.

L'Eliseo ha intanto fatto sapere che Macron, che ha indetto le elezioni dopo la sconfitta del suo partito alle europee di inizio giugno, aspetterà prima di prendere decisioni e analizzerà la situazione; per oggi non è previsto nessun discorso del capo dello Stato ai cittadini. Macron, comunque, ritiene che il suo blocco centrista se la stia cavando ancora molto bene dopo sette anni al potere, ha riferito l'Eliseo, che ha comunque invitato alla cautela nell'interpretare i risultati elettorali.

Grande sollievo in Europa e nel mondo grazie alla vittoria della sinistra alle elezioni politiche in Francia, in particolare da parte dei leader della sinistra. "Entusiasmo a Parigi, delusione a Mosca, sollievo a Kiev. Abbastanza per essere felici a Varsavia", ha detto il premier polacco, Donald Tusk. Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha salutato il fatto che anche la Francia abbia deciso di respingere l'estrema destra e di impegnarsi a favore della sinistra sociale. "Abbiamo evitato il peggio", ha detto il rappresentante per la politica estera dei socialdemocratici tedeschi. Anche alcuni leader di paesi sudamericani hanno espresso soddisfazione per il successo della sinistra. "Un disastro per l'economia, una tragedia per gli immigrati e un male per la lotta alla corruzione", ha detto invece il leader del partito di estrema destra portoghese, Andre Ventura.