Drastica riduzione dei costi di roaming telefonico per i paesi dei Balcani occidentali a partire dal prossimo luglio, roaming che dovrebbe poi sparire definitivamente entro l'estate del 2021. E' questo l'effetto dell'accordo a sei firmato giovedì scorso a Belgrado dai rappresentanti dei paesi della regione.
Una misura concreta ed importante per facilitare le comunicazioni tra i circa 17 milioni di abitanti dell'area, raggiunta col supporto attivo dell'Unione europea, che si era impegnata a promuovere questo passo già durante la conferenza sui Balcani tenuta a Sofia nel maggio 2018. Nella prima fase, il risparmio medio per i consumatori sarà del 27%: se tutto andrà secondo i piani, ogni costo aggiuntivo sulle chiamate dall'estero sarà soloun ricordo entro i prossimi due anni, sul modello di quanto già accaduto nell'UE.
Sul roaming c'era già un'intesa - datata 2014 - tra Serbia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina e Nord Macedonia, che però escludeva Albania e Kosovo, stavolta incluse nell'accordo. Un risultato importante, soprattutto visto il difficile stato dei rapporti tra Pristina e Belgrado, il cui processo di normalizzazione dei rapporti sembra al momento arenato.
La premier serba Ana Brnabic ha parlato di “accordo difficile”, arrivato dalla volontà di mandare “un messaggio positivo verso un futuro diverso e prosperoso” per la regione. Parole a cui ha fatto eco il ministro dello Sviluppo economico kosovaro Valdrin Lluka, che ha definito la riduzione del roaming “un passo importante verso la cooperazione nei Balcani occidentali”.
Francesco Martino
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