Foto: EPA
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Tensione nel Kosovo, mezzi militari serbi sono stati posizionati al confine. A pochi giorni dalle elezioni, i mezzi pesanti si dirigono da Belgrado verso il confine con il Kosovo, dove i cittadini di origine serba non potranno votare in loco. Per le elezioni in programma il 3 aprile prossimo e' stato negato il voto ai serbi del Kosovo, che dovranno ritornare nel proprio paese di origine per esprimere la preferenza. Belgrado non ha mai riconosciuto l'indipendenza di Priština, e lo stesso discorso vale per alcune zone del Kosovo che si sentono legate ancora alla Serbia. Nei giorni scorsi a Kosovska Mitrovica vi sono state manifestazioni contro il Premier kosovaro Kurti, indicato come la causa del deterioramento dei rapporti tra le due Nazioni che nei fatti non sono mai state amiche. Un fattore che ha acuito la tensione e' stato il caso della giudice serba rimossa dal tribunale di Kosovska Mitrovica perche' avrebbe preso parte a una delegazione politica, ritenuta responsabile di avere avuto un confronto a porte chiuse con l'esecutivo di Belgrado. La decisione non sarebbe stata gradita dal governo kosovaro, che ha rimosso il magistrato. Ma la spia della tensione e' data al dispiegamento delle truppe serbe lungo il confine. L'esercito serbo di sta organizzando da mesi e ha effettuato una serie di spostamenti, in particolare nell'ultima settimana. Considerando il clima pre-elettorale nelle zone contese basterebbe una scintilla per fare scoppiare un confronto. La realta' territoriale vede una situazione in cui i confini tra le Nazioni non sono ancora del tutto chiari e dove si trovano a dover convivere popolazioni con culture e storie differenti.

Franco de Stefani