Al termine della terza settimana di trattative sul futuro rapporto tra Londra e Bruxelles, Michele Barnier si dice "ancora determinato, ma non ottimista".
"Non c'è stato alcun progresso sulle questioni più difficili", ha affermato, definendo l’ultimo round di colloqui "deludente" e chiedendo un "cambio di approccio" per il futuro. Il capo negoziatore Ue per la Brexit ha inoltre lamentato una mancanza di ambizione da parte della Gran Bretagna anche riguardo altre questioni, tra cui la lotta contro il riciclaggio di denaro. "Senza un quadro chiaro sulla parità di condizioni del mercato e un'intesa sulla pesca non ci può essere un accordo di partenariato equo", ha insistito. Al momento "c'è ancora una vera incomprensione da parte del Regno Unito delle conseguenze oggettive e a volte meccaniche di uscire dal mercato unico e dall'unione doganale. Per fare progressi nel negoziato, se è ancora intenzione della Gran Bretagna ottenere un accordo con l'Ue, Londra deve essere più realista e cambiare strategia". Sempre secondo Barnier, "non si può avere il meglio dei due mondi". Per la Brexit ci vuole tanta pazienza, ha detto ancora, accusando comunque il Regno Unito di cercare "i benefici di uno Stato membro senza gli obblighi", ma "al round negoziale di inizio giugno occorrono progressi tangibili".
Entro la fine del mese prossimo deve inoltre essere chiesta da parte britannica una proroga della scadenza del periodo di transizione che termina il 31 dicembre, Londra però ha sempre detto di non aver alcuna intenzione di farne richiesta.
E. P.