Cresce la tensione in Germania, con la colonna di trattori che da ieri sera è ferma davanti la porta di Brandeburgo a Berlino. La rabbia degli agricoltori è dovuta ai tagli ai sussidi, parte del piano di austerità deciso dall’esecutivo federale, in quanto dopo la crisi di bilancio, il Paese si è visto costretto a ridurre la spesa pubblica. Questa mattina in tutti gli Stati federali si sono registrati blocchi e rallentamenti al traffico, con centinaia di mezzi agricoli che impedivano l’ingresso alle arterie autostradali. Protesta in concomitanza con la mobilitazione degli autotrasportatori, che lamentano l’aumento dei pedaggi per i camion. Disagi dovuti anche al fatto che i convogli raggiungono le aree urbane, come per esempio ad Amburgo e Brema, dove i manifestanti puntano a riunire solamente nella giornata di oggi circa duemila trattori. Inizialmente, dopo le prime proteste degli agricoltori, il governo ha compiuto una parziale marcia indietro: i loro mezzi continueranno ad essere esentati dal bollo auto e le sovvenzioni per il diesel verranno cancellate gradualmente entro il 2026. Ma per i contadini non basta, per loro l’agricoltura non va toccata, altrimenti “il comparto rischia di morire”. Fino al 15 gennaio prossimo gli agricoltori si sono messi sul piede di guerra, posizione che per alcuni potrebbe ricondursi a una posizione estrema della politica, con il timore che la protesta possa cadere nelle mani dell’estrema destra.
B.Ž.