“Dichiarazione armonizzata ma non sottoscritta“ così il capo diplomazia sloveno Anže Logar al termine dei lavori della trilaterale. Unico- inizialmente- a presentarsi alla stampa, il ministro ha affermato che la collaborazione congiunta sulla gestione dell’Adriatico proseguirà nel prossimo futuro a livello di esperti. Dopo Logar si è concesso alle domande dei giornalisti pure l’omologo croato Gordan Grlić Radman che ha valutato positivamente l’incontro svoltosi – ha detto- in un clima costruttivo. “Lubiana non deve temere l’istituzione della Zona economica esclusiva croata, questa non andrà a minacciare gli interessi sloveni” ha affermato il ministro degli esteri croato convinto che la Dichiarazione congiunta che interpreta lo spirito europeo ed i rapporti di buon vicinato sarà firmata prossimamente. Roma e Zagabria – è stato fatto capire a Trieste- già a gennaio proseguiranno l’iter diplomatico per la delimitazione delle rispettive aree di competenza e per arrivare entro l’estate prossima alla proclamazione delle ZEE, Zona preclusa alla Slovenia che comunque è stata invitata a partecipare alle consultazioni italo-croate. Nessun dramma per la Farnesina che – ricordiamo -ha promosso l’iniziativa per l’istituzione delle Zone economiche esclusive. Consapevoli che gli irrisolti problemi di confini tra Lubiana e Zagabria avrebbero potuto provocare allentamenti e posticipazioni, a Roma sperano che proprio questo nuovo dialogo contribuisca a metter fine alla diatriba nel Golfo di Pirano.
(lpa)