Il presidente turco Recep Erdogan ha intanto proposto all'omologo russo Vladimir Putin di ospitare nuovamente un incontro tra i ministri degli Esteri e possibilmente anche tra i capi di Stato dei due Paesi in conflitto. La proposta è stata confermata anche dal ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, durante una visita a Kiev, dove ha incontrato il collega ucraino Dmytro Kuleba. "La vostra determinazione, il vostro coraggio e la sua personale visita qui provano che la Turchia è diventata un attore attivo", ha affermato Kuleba a fine incontro. Al contempo ha chiesto alla Turchia di essere garante della sicurezza di Kiev nel caso si dovesse arrivare a un accordo di pace con la Russia. L'Ucraina ha ipotizzato un accordo di sicurezza collettivo: i cinque paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu più Turchia e Germania, ha detto Cavusoglu, assicurando che la Russia non avrebbe obiezioni in merito. Le parti potrebbero arrivare a un'intesa nel giro di dieci giorni. A sostenerlo è il capo negoziatore ucraino, sottolineando come la firma di un accordo metterà fine alla fase acuta del conflitto e permetterà all'Ucraina di onorare le vittime e iniziare la ricostruzione del Paese dove la situazione appare intanto sempre più tragica; l'Alto commissariato dell'ONU per i diritti umani ha documentato finora la morte di 780 civili nel conflitto. Di questi, 58 erano bambini o adolescenti. Ferite oltre un migliaio di persone. È quanto emerge dall'ultimo bilancio, nonostante la commissaria Michelle Bachet sia tornata a sottolineare che le cifre reali sono certamente più alte, visto che i suoi collaboratori sul terreno impiegano giorni per accertare le vittime comunicate dalle parti. I ministri degli esteri del G7 hanno intanto condannato gli attacchi indiscriminati contro i civili condotti da parte delle forze russe dall'inizio dell'invasione, assicurando che gli autori dei crimini di guerra avvenuti nel corso del conflitto ucraino dovranno renderne conto.
Maja Novak