Procede lo spoglio delle schede in Polonia e con il passare delle ore si fa sempre più certo un cambio della guardia al governo con l'avvento di un esecutivo più filoeuropeo e liberale, che potrebbe significare un inversione di rotta per l'Europa centro-orientale dove sino a ieri sembravano farla da padrone partiti politici e movimenti sovranisti.
Il partito di governo nazional-conservatore Diritto e Giustizia, al potere dal 2015, è, infatti, primo per numero di voti, ma con circa il 36% delle preferenze non ha raggiunto la maggioranza dei seggi,sulla quale invece può contare l'ex presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, che con il suo movimento "Piattaforma civica" aveva siglato un patto elettorale con Terza Via e Sinistra proprio per sconfiggere l'egemonia dei sovranisti guidati da Jaroslaw Kaczynski. I partiti di opposizione, infatti, hanno ottenuto il 53,2% delle preferenze aggiudicandosi 248 seggi parlamentari, pari alla maggioranza relativa, e avviandosi così a governare il paese nei prossimi anni. Delusione, invece, per il gruppo ultranazionalista Confederazione, che alcuni sondaggi davano in crescita travolgente che invece si è fermato al 6,2%.
Vista la storica affluenza elettorale, mai così alta da dopo la caduta del comunismo, sarà difficile per Diritto e Giustizia mettere in discussione l'esito delle urne e il mandato del loro acerrimo nemico Donald Tusk, che si è detto "la persona più felice della terra", assicurando che "nessuno sarà in grado di rubarci questa vittoria elettorale". Kaczynski e Morawiecki, da parte loro, hanno dichiarato di non sentirsi ancora sconfitti e hanno assicurato che in ogni caso continueranno a combattere per realizzare i loro progetti.
Barbara Costamagna