"La delegazione russa è pronta a negoziare tutto il tempo necessario per raggiungere un accordo", aveva detto il caponegoziatore russo, Vladimir Medinsky. L'Ucraina si è presentata chiedendo il cessate il fuoco immediato e il ritiro delle truppe russe. Intanto, la diplomazia europea continua a valutare i prossimi passi da fare per attenuare la crisi. Questa sera a Parigi un incontro del presidente Emmanuel Macron con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.
I leader europei continuano a considerare l'introduzione di misure restrittive che vadano a colpire ulteriormente l'economia russa e costringere il presidente Vladimir Putin a ritirarsi dall'Ucraina. In merito alle sanzioni, il premier britannico Boris Johnson ha anticipato »Putin deve fallire«. Dal canto suo, il Cremlino assicura che la Russia possiede il potenziale necessario a compensare i danni causati dalle sanzioni occidentali. La dichiarazione è stata fatta dal portavoce della presidenza russa, Dmitrj Peskov, secondo cui nonostante si tratti di sanzioni pesanti e problematiche, le istituzioni finanziarie del Paese hanno già iniziato a intraprendere le necessarie misure per mitigarne l'impatto. Queste verranno discusse dal leader del Cremlino, Vladimir Putin, con il premier Mihail Mishustin, il ministro delle Finanze Anton Siluanov, la presidente della Banca centrale russa Elvira Nabyulina e l'amministratore delegato della principale banca russa, Sberbank. Per far fronte al cambiamento cardine nelle condizioni esterne dell'economia russa, la Banca centrale della Russia ha deciso di aumentare il tasso di interesse per i prestiti dal 9,5 al 20 per cento annuo. "Ciò aiuterà a mantenere la stabilità finanziaria e dei prezzi e a proteggere i risparmi dei cittadini dalla svalutazione", si afferma in una nota. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha intanto preteso l'immediata adesione dell'Ucraina all'Unione europea. In risposta il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, ha sottolineato che una tale decisione richiede il consenso di tutti e 27 gli stati membri, che però hanno posizioni contrastanti in merito all'allargamento dell'Ue. A confermare che l'adesione dell'Ucraina all'Ue non è in agenda, è stato anche l'Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, sottolineando che per il momento l'obiettivo rimane la lotta all'aggressione russa.
Maja Novak