Foto: Reuters
Foto: Reuters

Un incontro importante, quello che si sta svolgendo in queste ore a Lussemburgo tra i Ministri degli esteri europei, dal quale dipende il futuro e i prossimi passi dell'Ucraina. Un paese in piena guerra contro la Russia che nelle ultime settimane ha ammesso di trovarsi in "oggettiva difficoltà." Secondo fonti di stampa qualificate, dopo giornate di premesse e annunci, sarebbe stato formalmente approvato il 14esimo pacchetto di sanzioni alla Russia. Nel nuovo pacchetto, tra le altre cose, viene introdotto un divieto per l'esportazione di gas naturale liquefatto russo dall'Unione Europea verso altri Paesi. Questo mira a colpire ulteriormente le entrate di Mosca. Proibito inoltre ai partiti politici, alle ONG e ai media di ricevere finanziamenti dalla Russia con lo scopo di limitare l'influenza russa nell'UE e contrastare la diffusione di disinformazione. L'Europa sta imponendo ulteriori restrizioni all'esportazione di beni, in particolare quelli destinati a rafforzare la capacità produttiva dell'industria russa. Si prevedono, inoltre nuovi aiuti finanziari che ammonterebbero, secondo fonti ufficiose, a 1,4 miliardi di euro e che sarebbero disponibili a partire dalla prossima settimana. La seconda tranche arriverebbe più tardi, per un totale di 2,5 miliardi. Questi, lo ricordiamo, provengono dal blocco degli asset di Mosca in Occidente. "è necessario aumentare gli aiuti ed è necessario farlo insieme" ha dichiarato l'Alto rappresentante per la Politica estera Josep Borrell, auspicando coesione e collaborazione tra tutti i Paesi membri. "dobbiamo valutare come utilizzare i fondi in modo che nessuno possa applicare qualsiasi blocco." ha detto Borrell riferendosi soprattutto all'Ungheria, da sempre scettica nei confronti di Kiev e che negli ultimi mesi sta "boicottando" diverse decisioni relative ai finanziamenti militari. Nel vertice di oggi è prevista una discussione tra Ministri anche sulla complessa situazione mediorientale e sull’urgenza di adottare al più presto il piano pace presentato dagli Stati Uniti. Ricordiamo che la proposta che è stata recentemente approvata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. “è urgente agire per evitare che la situazione precipiti ulteriormente nella Striscia di Gaza nonché al confine con il Libano” hanno fatto sapere fonti UE.