A dare la notizia è stato il Commissario dell’Unione europea per il Mercato interno, Thierry Breton, pubblicando la lista di tutte le grandi piattaforme che entreranno sotto la sorveglianza speciale dell’Ue, a seguito dell’entrata in vigore della nuova normativa europea che ha come scopo “regolare più strettamente attività e responsabilità delle aziende digitali”. Il Commissario ha avvertito che le Big Tech “dovranno cambiare i loro comportamenti se vorranno continuare a operare in Europa”, di conseguenza le aziende dovranno rispettare gli obblighi di trasparenza e affidabilità previsti dal Digital Services Act, il regolamento approvato dall’Unione europea volto a “frenare il cosiddetto far west digitale”.
La scelta delle diciannove piattaforme è stata fatta in base al bacino di utenti di ognuna, che raggiunge almeno 45 milioni di persone attive ogni mese. Cifre raggiunte da Google, Meta con Facebook, Instagram e YouTube, Twitter e tante altre. Da adesso fino al 25 agosto, dovranno allineare le loro politiche, soprattutto riguardo la protezione degli utenti online, con particolare attenzione rivolta ai minori, la prevenzione dei rischi sistemici e la moderazione dei contenuti. Tra le novità più importanti introdotte da Bruxelles c’è l’introduzione di “sistemi di segnalazione dei contenuti illegali” che le piattaforme digitali dovranno esaminare ed eventualmente rimuovere con tempestività. Quindi l’obiettivo di questa sorveglianza, è “garantire un elevato livello di privacy, sicurezza e incolumità dei minori” e chi violerà le regole introdotte dall’Unione europea, riceverà multe fino al 6% del fatturato annuo, e in caso di recidiva, il divieto di operare sul territorio europeo.
B.Ž.